Si rinnova completamente Autogrill 1958: un’icona contemporanea che ricorda i nostri viaggi da bambini
Era il simbolo delle nostre partenze da bambini: “mamma, si parte, si va verso il polipo!“. Sì, perché l’Autogrill 1958, chiamato da me bambina affettuosamente polipo per il suo design innovativo già negli anni ’60, si trova sull’A8, a neanche cinque minuti da casa mia, e ha sempre segnato quel momento nel quale finalmente, con la macchina carica, le cinture allacciate, il gas spento, ci si poteva rilassare e lasciare andare all’entusiasmo del viaggio. Crescendo è diventato invece il simbolo del rientro a casa dopo una lunga giornata di lavoro, quando l’A8 la percorrevo stanca e in mezzo al traffico ogni giorno per andare in redazione in Mondadori: si vede il Villoresi Ovest, sono a casa!
Oggi, questa vera e propria icona dell’architettura italiana, riapre, grazie ad un periodo di ricostruzione conservativa, portata a termine nonostante le difficoltà del lockdown. E no, non è solo un Autogrill, ma un simbolo della forza e dell’orgoglio italiano, anche nei momenti di maggiore difficoltà, come quello della pandemia che ci ha colpiti.
Indice
Autogrill 1958: simbolo di tradizione e innovazione
Il design dell’edificio, quello progettato nel 1958 da Angelo Bianchetti e simbolo del rilancio economico e industriale del Paese, è stato rispettato, con una leggera rivisitazione estetica e l’utilizzo di materiali in linea con i più moderni standard edilizi.
Il preciso obiettivo? Renderlo un’icona contemporanea, che sa far collimare tradizione, innovazione e sostenibilità.
“Villoresi Ovest è da sempre simbolo di rinascita, già nel ’61 la rivista LIFE lo aveva in copertina a dimostrazione della modernità del nostro Paese”, spiega Gianmario Tondato Da Ruos, CEO del Gruppo Autogrill, “anche oggi vogliamo che il locale rinnovato rappresenti un ponte simbolico tra passato e futuro, un segnale tangibile della volontà di ripartire dell’Italia – e di tutti noi – in questo momento complesso”.
Autogrill 1958: com’è cambiato
Autogrill 1958 è un locale che raccoglie il meglio dell’esperienza di ristorazione, che ha un design contemporaneo e ricercato. Non mancano uno snack bar con croissant selezionati e farciti in loco e una rivisitazione dei panini con i grandi classici in versione premium, i primi piatti con ricette firmate da grandi chef, come Andrea Ribaldone; un corner steak house interamente dedicato alla griglia; un assortimento di pizza frutto della collaborazione con Renato Bosco e una vetrina dedicata ai dolci di Sal De Riso, per rivivere la tradizione della costiera amalfitana.
L’architettura di Autogrill 1958: il passato incontra il futuro
Il progetto del nuovo Autogrill è stato curato dallo studio di architettura Andrea Langhi Design e ha rispettato le proporzioni e dimensioni originali, omaggiando il design classico, dalle linee curve armoniose e dai colori caldi.
All’esterno si vede l’enorme tripode ad arco originale, icona storica dell’edificio che si può vedere da lontano. Oggi, riprendendo l’idea originaria di illuminazione esterna della struttura, troviamo nel tripode le luci a LED, che lo rendono visibilità nelle ore notturne. L’edificio centrale è stato ricostruito con materiali moderni e ad alta efficienza energetica, come i vetri a doppia camera con pellicole filtranti per i raggi UV.
I materiali utilizzati per l’interno sono ispirati alla tradizione del design italiano, come il legno di noce, il marmo e l’ottone.
Fondamentale per Autogrill è la sostenibilità, anche nei materiali scelti per la costruzione del nuovo edificio: al centro del progetto infatti c’è l’attenzione ai consumi energetici. Pensate che la maggior parte delle attrezzature, come macchine del caffè, forni, lava-tazzine, impianto di lavaggio, piastre scalda panini e frigoriferi, sono interconnesse a un portale web, dove è possibile monitorarne il funzionamento, così da gestire nuove ricette o variare flussi operativi in tempo reale, ottimizzare i consumi energetici, il servizio e la qualità dei prodotti.
Autogrill 1958: la collaborazione con Cometa
Molto interessante è la collaborazione con Cometa, una realtà impegnata nell’accoglienza, nell’educazione e nella formazione di bambini e ragazzi in situazioni difficili. Proprio loro hanno realizzato, ad esempio, il grande tavolo in legno di barrique, posizionato al centro del ristorante, sotto il lampadario storico. Potrete vedere combinazioni di materiali di pregio, antichi o di recupero, come il legno delle botti di vino e gli scarti di lavorazioni del vetro di murano.