Slovenia: un weekend a Pirano in Istria con i bambini
Se c’è una cosa che amo di viaggiare – con o senza bambini – è lo stupore che possono generare dei luoghi e delle culture che non conosciamo. È quello che ci è successo con la Slovenia, Paese di passaggio, crocevia di culture e influenze, una lingua di terra stretta tra Italia, Croazia, Austria e Ungheria. Ci eravamo entrati solo di passaggio, appunto, spostandoci verso la Croazia in un viaggio on the road di tanti anni fa, e ci siamo tornati per la Pasqua, alla scoperta di un territorio che ammalia per clima, paesaggi, cucina, cultura e cordialità. Vi racconto tutto su Pirano, perla dell’Istria, una città gioiello che da un lato guarda Trieste e la costa italiana, e dall’altra la Croazia, dove si parla (anche) italiano e si vive lentamente. Scopriamo di più.
Indice
Istria: come arrivare a Pirano
Pirano è una delle cittadine dell’Istria Slovena, 46 chilometri di costa che alternano tradizioni marinare, benessere a tutta natura, enogastronomia d’autore, calette e spiagge incontaminate, borghi resi unici dalla loro eredità storico-monumentale. Abbiamo raggiunto Pirano in auto da Milano, impiegando circa 4 ore e 45. Per entrare in Slovenia è necessario acquistare una vignetta che costa 15 euro per una settimana di permanenza. Inoltre si devono avere in auto il kit di pronto soccorso, un kit lampadine e giubbotti catarifrangenti per tutti i presenti in auto. È possibile evitare il pagamento del bollino, ma per farlo dovrete percorrere le strade statali e locali e non l’autostrada.
Pirano si trova su una striscia di terra che si spinge verso il mare ed è chiusa al traffico. O meglio, è possibile entrare in città per lasciare i propri bagagli, ma l’auto andrà poi riportata fuori dalle sbarre d’ingresso in uno dei due parking multipiano – noi abbiamo lasciato la macchina al Fornače – che si trovano all’esterno della cittadina. La struttura in cui deciderete di soggiornare vi darà sicuramente più informazioni a riguardo: tenendo il ticket di accesso e facendolo vidimare dai vari b&b o hotel potrete uscire dall’area centrale senza pagare supplementi. Se andrete a Pirano solo per una passeggiata vi sarà più comodo lasciare l’auto direttamente all’esterno e godervi la passeggiata sul lungomare che vi porterà fino a Piazza Tartini, il cuore della città.
Pirano: dove dormire in Istria con i bambini
Sono tantissime le strutture ricettive che troverete nella città di Pirano. Noi abbiamo alloggiato al B&B Miracolo di Mare, centralissimo rispetto ai maggiori luoghi turistici. La nostra camera aveva anche una bellissima terrazza sui tetti di Pirano. La colazione è molto ricca e la proprietaria, che parla anche italiano, sempre sorridente e accogliente, così come ci è sembrato che fossero in generale gli sloveni che abbiamo incontrato nel nostro viaggio.
Dove mangiare a Pirano con i bambini
La cucina slovena è stata una graditissima sorpresa. Gli ingredienti di mare in Istria la fanno da padrone, e sono abbinati con raffinatezza e grande maestria a preparazioni della tradizione. Abbiamo scelto per la prima cena il Ristorante Rostelin, in Piazza Primo Maggio, che ci ha proposto un delizioso carpaccio di capasanta, una pasta fatta in casa con stracciatella e scampi e crostole con crema e fragole. I bambini invece hanno optato per Ćevapčići – polpette di carne tipiche – con patate. L’atmosfera è molto piacevole e, se il tempo lo concede, si può pranzare o cenare nella piazza, la più antica di Pirano, all’aperto, con vista su quella che un tempo era una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.
Il giorno successivo invece, per il pranzo, con una bellissima giornata di sole, abbiamo scelto La Bottega dei Sapori in Piazza Tartini. Una posizione strategica non solo per la bellezza del luogo, ma anche per la comodità con i bambini, che hanno potuto correre e giocare serenamente nella piazza chiusa al traffico. Qui abbiamo scelto il menù d’autore, che prevedeva dei piatti di mare sofisticati e molto raffinati, come il polpo con spuma di ricotta, pinolo tostato e porro caramellato, i fusi con il tartufo nero tipico istriano e il filetto di cefalo con spuma di finocchietto selvatico e chips di pomodoro. È stato davvero un pasto completo ed equilibrato.
Cosa fare a Pirano con i bambini
Pirano è una città assolutamente friendly per i bambini, sia per la sua conformazione, sia per i servizi offerti.
La nostra visita è partita da Piazza Tartini, il cuore della città, dedicata all’omonimo e celebre musicista piranese, che sembra immensa rispetto al reticolo di vicoli che la incorniciano. Da un lato lo sguardo si perde verso il mare, dall’altro svettano imponenti palazzi ottocenteschi.
Qui, proprio vicino al porticciolo, si trova il Museo delle Conchiglie, che raccoglie tantissimi esemplari da ogni parte del mondo e alcune attività interattive interessanti per i bambini.
Siamo poi saliti tra le stradine strette di Pirano fino alle mura e alla Chiesa di San Giorgio, patrono della città, dalla quale si può godere di una vista molto ampia sui tetti di Pirano e su tutta la costa, da un lato verso Trieste, dall’altro verso la Croazia. Nella Chiesa di San Giorgio mostrate ai bimbi il cavaliere che trafigge il drago, che deriva da un leggendario episodio della vita di San Giorgio, secondo il quale egli uccise con la sua lancia un drago che insidiava gli abitanti di una vicina città ed al quale stava per essere sacrificata una principessa. Chi lo desidera può salire sul campanile, perfetta copia di quello di San Marco di Venezia.
Ci siamo poi rimessi in cammino e siamo giunti alla Punta, l’area che si trova proprio al limitare della penisola di Pirano. Seguendo la costa, si succedono diversi ristoranti e bar dove rilassarsi guardando il mare. L’atmosfera è molto vivace ed estremamente piacevole.
Infine, abbiamo visitato l’Acquario di Pirano, dove si trovano tante specie di pesci tipici del mare circostante. Le stelle marine e le murene sono state l’attrazione che più ha divertito i bambini!
Potete poi passeggiare su tutto il porticciolo e sul lungomare, allungandovi fino alla cittadina di Portorose.
Non poteva mancare infine una visita alle Saline di Sicciole, un’esperienza davvero unica per tutta la famiglia. Qui infatti, ancora oggi, si raccoglie il sale a mano da giugno a settembre, in 26 campi diversi, per un totale di circa 2000 tonnellate l’anno. Tutto ha ancora il sapore della tradizione, i metodi di raccolta, come la produzione del sale, che va di pari passo alla protezione della natura e delle specie di uccelli che qui nidificano e svernano. Sono più di 300 le specie infatti che hanno casa nella parte delle saline di Fontanige, oggi abbandonate, dove una volta si trasferivano i salinieri di Pirano con tutta la famiglia per trascorrere l’estate nella raccolta. Arrivavano qui in barca, sui canali, a raccogliere quello che viene definito oro bianco. E non è un caso: il colore infatti è dato da una tecnica particolare, un vero e proprio patrimonio culturale ormai presente solo a Pirano. Introdotta addirittura, secondo i primi documenti, nel 14esimo secolo, la petola, così viene chiamata, è uno strato di base che agendo da filtro biologico impedisce che il sale si mescoli al fango marino e lo mantiene così bianco e pulito.
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